Perchè a 15 Anni, dobbiamo decidere la nostra Vita?

Perchè a 15 Anni, dobbiamo decidere la nostra Vita?
Scelte Difficili nell'Adolescenza
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Davide Gerbino

Correspondent Creator, Presentatore, Producer per DG85.it e DG Network

Se ci fermiamo un istante a pensare, ci appare davvero assurdo che nel pieno dell’adolescenza, se non addirittura poco prima, la nostra società ci metta di fronte a scelte, destinate a cambiare la nostra Vita.

Non è retorica, è un dato di fatto. Durante la terza media, quindi quando abbiamo più o meno 12/13 anni, nel cuore dell’adolescenza e per alcuni neanche ancora, dobbiamo decidere cosa fare da grandi. Immaginare quale sarà il nostro lavoro, scegliere l’indirizzo di una scuola superiore che ci formerà per ciò che sarà il futuro della nostra esistenza.

A quell’età siamo considerati troppo giovani per uscire soli la sera, troppo poco coscienziosi per una vacanza tra amici, troppo piccoli per decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato ma siamo adulti abbastanza per poter prendere la decisione più importante e determinante.

Risultato? Il più delle volte, sbagliamo. Se a questa scelta, aggiungiamo che il sistema scolastico italiano, non aiuta certo a prendere la decisione più corretta e ponderata ma anzi, spesso ci spinge verso l’errore solo per mancanza di interesse da parte di un corpo docenti ormai troppo demoralizzato e sfaticato per fare veramente ciò per cui viene pagato con i soldi dei contribuenti, di tutti noi.

Il Ruolo della Scuola, l’aiuto che non c’è…

La Scuola dovrebbe aiutarci in questa scelta. Alle medie, gli insegnanti dovrebbero essere un po’ psicologi, capire le inclinazioni e le capacità degli alunni, scrutarne gli interessi e valorizzarne le attitudini. Purtroppo non è esattamente così. Gran parte dei docenti, si limita a leggere il libro, standard, senza emozioni, senza desiderio di fare la differenza.

Le motivazioni sono molte: c’è chi è disilluso, chi è stanco, chi è arrabbiato con il sistema o chi semplicemente non ha alcuna voglia di impegnarsi, in ogni caso a rimetterci sono i ragazzi. Adolescenti, spesso non compresi neppure dalle loro Famiglie, troppo impegnate nella vita quotidiana da non fare attenzione alle esigenze di quei piccoli esseri umani che provano a capire come stare al mondo.

Una scelta che cambierà la loro vita, diventa così un salto nel vuoto. La formazione, diventa più un obbligo che un’opportunità, un passaggio più che un muro portante di una casa che si sta costruendo. Si decide con leggerezza molto spesso e alla fine, ci si ritrova con la consapevolezza di aver fatto un grave errore.

La mia esperienza…

Scrivo questo articolo perchè all’alba dei quarant’anni, mi rendo conto che 25 anni fa sono stato lasciato totalmente solo. Nel momento più importante della Vita, nel momento delle scelte, non ho avuto nessuno che potesse o volesse aiutarmi in questa scelta.

La Famiglia, pur presente, non aveva certo una visione chiara su queste tematiche. La scuola era vista semplicemente come un passaggio prima del lavoro e dunque non era il caso di pensare alle passioni o alle attitudini ma piuttosto a ciò che un giorno avrebbe garantito uno stipendio più o meno certo. Già perchè se nasci povero, alla fine il denaro sarà sempre e comunque la cosa più importante, senza il denaro non si mangia, non si paga il mutuo, non si pagano le bollette.

La Scuola, totalmente assente. Insegnanti troppo impegnati a far politica, ognuno con le sue idee, più attenti a diffondere il loro verbo e a portare a casa il loro stipendio che a pensare al benessere un giovane cittadino che stava entrando a far parte della società.

Si guardavano solo i numeri, i voti. Senza soffermarsi sul perchè una materia andasse meglio di un’altra, senza capire quale strada potesse essere la migliore. Alla fine, mi ritrovai a fare una scelta più per dovere che per convinzione.

Una Scuola Superiore che potesse garantire un lavoro “classico” come voleva la Famiglia, una Scuola Superiore che permettesse di proseguire il percorso col solito gruppo di amici, onde evitare di iniziare un nuovo capitolo in solitaria, una Scuola Superiore che almeno in apparenza, fosse in linea con i voti e i risultati di quell’ultimo anno di Scuola Media.

La Peggior Scelta della Mia Vita…

Fu un errore che oggi, a distanza di 25 anni, ancora pago. Quella Scuola Superiore finì in un disastro. Le mie passioni e attitudini, vennero calpestate e messe all’angolo e alla fine anche quegli Amici, mi voltarono le spalle e mi ritrovai solo anche in mezzo a tante conoscenze. All’alba dei quarant’anni ho finalmente trovato la mia strada ma se alle Scuole Medie, qualcuno mi avesse aiutato a capire quelle cose che ho dovuto imparare sulla mia pelle, forse, il mio percorso sarebbe stato più semplice.

La morale di quest’articolo, basato su un’esperienza di vita reale, è che all’inizio dell’Adolescenza, se l’aiuto della scuola o della famiglia, nessuno o comunque pochissimi sono in grado di scegliere quello che sarà il loro futuro. Il nostro sistema scolastico, pare essere creato apposta per tagliare le gambe ai sogni e alle attitudini, costruendo giovani adulti tutti uguali, utili al progresso altrui, degli ottimi servi del sistema.

Il 90% della popolazione infatti, alla fine si trova in questa situazione, con un lavoro che non ama, al servizio di terzi, così come vuole la società, così come richiede la consuetudine.

La Vita purtroppo pare sia una sola e non è così che si vive. L’appello che faccio a tutti i ragazzi che ci leggono, è quello di cercare di capire quali sono le proprie passioni, non mettere mai da parte i sogni e le ambizioni. Scegliere non la via più semplice e scontata ma quella che a lungo termine può darvi maggiore soddisfazione. Parlatene con la Famiglia e se c’è un Professore o una Professoressa che vi sembra più disponibile, allora fatevi consigliare, fatevi aiutare. Non è una scelta facile ma vi cambierà, tutta la Vita!

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Articolo a Cura di Davide Gerbino

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